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lunedì 14 marzo 2016

Gesù sapeva distingue?

Gesù sapeva distinguere?

Ieri a messa sono rimasto sconcertato per un affermazione di un giovane sacerdote, secondo il mio punto di vista fin troppo moderno. Cmq, aldilà di come si presenta ed eccessiva sbrigatività, guardo a quello che dice a quello che afferma, che m'interessa di più, e come il mio solito prendo nota subito delle espressioni usate e dei concetti che i sacerdoti vogliono trasmettere al pubblico.

La prima espressione che mi ha destato un certo senso di sgomento è stata questa.


La frase la disse nel contesto di dire che Gesù essendo vissuto tra gli uomini ha imparato a distinguere, per cui ne è venuto fuori con questa frase, “Gesù sapeva distinguere.”

L'espressione per chi non sa cogliere il vero pensiero, potrebbe non dir nulla di male, invece il male sta proprio nell'espressione stessa.
Attestare che Gesù sapeva distinguere significa che, colui che pensa ciò, crede che Gesù non sia Dio, ma solo un uomo, per un motivo molto semplice.

Dire ad una persona tu sai distinguere, la classifichi come un essere umano, che è vissuto e ha appreso la distinzione tra maschio e femmina o uomo e donna, tra bene e male, etc, ma si può dire ad un Dio che sa tutto, tu sai distingue? No! Per il semplice motivo che è ovvio che un Dio sa distingue, altrimenti non sarebbe Dio se non sapesse distingue, ma questa curiosa espressione nasconde un altro proposito. Quando si asserisce innanzi ad un pubblico questo genere di espressioni si sta subdolamente trasmettendo un pensiero che vuol far credere che Gesù era solo un uomo e poco Dio, perché un vero conoscitore della parola di Dio, non avrebbe mai usato questa espressione, se in esso avesse avuto lo Spirito Santo, ma oggi giorno quanti sono i sacerdoti “santi”che posso permettersi di non dire simili eresie?

Da ciò comprendiamo che bisogna ascoltare con molta attenzione le singole espressioni di un sacerdote, anche qualsiasi essere umano; certo, incentrate nel discorso che sta facendo, ma esse rivelano molto precisamente sia i suoi pensieri che le sue vere intenzioni e cosa realmente esso vuole trasmettere al popolo che lo ascolta, molto spesso anzi quasi sempre questo popolo per quanto sia formato da persone di tutti i tuoi di intelligenza, spesso anche coloro che sono assai intelligenti non vedono e non percepiscono queste piccole sottigliezze che magari non sono dette nemmeno pensando, ma dimostrano in realtà i pensieri celati, nascosti di chi le afferma.
E il popolo beve come se fosse oro puro.

Questi generi di frasi, inserite anche in un bel discorso hanno l'unico scopo di tarlare la deità di Cristo, e renderlo meno Dio, di quanto sia, e ogni volta si inseriscono nella mente umana nuovi strani concetti che alla fine si accumulano tutti assieme producendo nel popolo non più un affettività positiva verso Gesù, ma distorta, si arriva a pensare e considerare Cristo ne più e ne meno che un semplice essere umano che si è elevato spiritualmente in maniera autonoma, determinando una sua veduta. Ovviamente questi concetti errati, che nascono in seno ad una pessima affettività verso Dio, fanno bene alla parte avversa, specialmente fanno bene a quanti combatto Cristo con svariati artifici, che la nostra società sagacemente propina, e ovviamente questi giovani preti, e non solo giovani, si lasciano prendere da idee promosse da chi opera sotterraneamente per demolire il palazzo. Per cui un buon sacerdote deve sempre ponderare con assoluta ed estrema attenzione quando va dicendo alla folla, quando insegna, perché altrimenti non fa opera santificante, ma demolente ed esso stesso diviene senza rendersene conto aiutante di satana. Quindi bisogna stare veramente attenti e pensare bene a quello che si afferma, per non dire cretinate ed insegnare cose sbagliate.






Altra affermazione di questo sacerdote.

Il paradiso non è pieno di santi, ma di peccatori come noi!”?

Se in paradiso ci fossero i peccatori, come noi, i santi dove sarebbero?
L'espressione è alquanto strana, e contraddittoria, il paradiso è fatto di Santi, e non certo di peccatori, perché allora se fosse come questo prete dice, Dio porta in paradiso chi non merita, il paradiso non sarebbe paradiso ma ben altro posto, tutto al suo opposto.
Ma se vogliamo essere magnanimi forse il prete intendeva dire che in paradiso ci possono andare anche i peccatori come noi, sempre che questi peccatori vogliano redimersi, perché se sono peccatori impenitenti, “come noi”, allora certamente il paradiso nemmeno col binocolo lo vedono.
Ma l'espressione lascia molte lacune di eresia, “non è pieno di Santi” è come dire che Dio non è SANTO, ma che esso è in realtà fatto per i peccatori, certamente Cristo cercava i peccatori per convertirli, ma una volta che il peccatori era convertito era un passo dalla santità per cui cambiava il suo stato, e passava da peccatore a Santo, quindi l'affermazione sarebbe sbagliata comunque sia, e non tiene presente di questo cambiamento, per cui anche dei due ladroni sulla croce, uno crede in Gesù e l'altro lo denigra, tutti e due erano peccatori, seguendo la logica di questo prete, Cristo avrebbe dovuto salvare entrambi se il paradiso è per i peccatori non per i santi, evidentemente il prete si vede nella classe dei peccatori più che dei santi, per cui non è certo che sarà salvato, per cui dice o trova la scusa per sentirsi anch'esso salvato, dicendo a tutti che i peccatori sono la classe più grande e non i santi, non accorgendosi che affermando ciò bestemmia Dio.

Che Gesù cercava i peccatori per redermeli, era ovvio, i buoni non certo li deve salvare qualcuno, perché sono già sulla strada della salvezza, per cui si cercano le pecorelle smarrite e le si fa diventare buone, facendole entrare nello stesso ovile, ma una volta che il peccatore diviene parte della stessa parte non è più peccatore, diviene un buono, per cui potrebbe meritare il paradiso. Mai nessuno è entrato in paradiso che non fosse meritevole, per cui chi afferma che il paradiso non è dei santi e non vivono lì, dice una grande cavolata, ed insegna ed inculca nella gente che sempre non ragiona e non pensa, ma crede ciecamente a quello che afferma uno qualsiasi, che crede di essere illuminato. Come ho detto sopra se il sacerdote non ragiona senza lo Spirito Santo, dice tante stupidaggini.




Questa poi mi ha fatto sorridere.
Quando è stato il momento delle richieste al Signore, il pubblico ripeteva senza capire, come al solito tanti pappagalli.

Renderci misericordiosi come il Padre. “

La cosa mi fatto sbarrare gli occhi!
Allora vedo di spiegarvi perché questa affermazione è errata nella bocca di chiunque, anche fosse il pontefice.

Nessuno può chiedere di essere come Dio Padre, perché per essere come il Padre bisogna essere come il Figlio e lo Spirito Santo.
Questa frase per noi è impossibile da realizzare, Dio non concede a nessuno di essere misericordioso come Egli E', è matematicamente impossibile essere misericordiosi come Dio, oltretutto vi anche un altro discorso, nella frase si esclude il Figlio e lo Spirito Santo, cosa assai grave, perché la Trinità è un solo essere e allo stesso tempo tre diversi, ma la misericordia appartiene a tutti e tre allo stesso modo, per cui asserire di essere misericordiosi come il Padre esclude di fatto il Figlio e lo Spirito Santo, dall'essere misericordiosi e potrebbe sottintendere un recondito pensiero maligno. Inoltre è una richiesta errata, semmai sarebbe stato giusto ed umile chiedere di donarci la misericordia, non di “essere come il Padre” è un espressione di arroganza. Nessuno può essere come Dio, ricordiamoci la frase che descrive il nome dell'Arcangelo Michele, Mikael, che significa “chi è come Dio”, quindi chiedere di essere misericordiosi come Dio, è essere presuntuosi, una totale mancanza di umiltà.

Renderci misericordiosi come il Padre. “= facci diventare misericordiosi come il Padre cioè dei!!! In sostanza si chiede indirettamente di essere dei anche noi...un desiderio di deità.

Attenzione a quello che si dice e si fa dire alla gente.



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importante

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!